Dall'uovo all'adolescente
È passato un anno dal momento che ha sorpreso, rallegrato e segnato storicamente Postojna e che ha avuto una forte eco in tutto il mondo. Sabato, 30 gennaio 2016, sul vetro del grande acquario espositivo, abbiamo notato il primo uovo deposto del proteo.
ANNIVERSARIO DELLA DEPOSIZIONE DEL PRIMO UOVO
In occasione di questo evento, il presidente del consiglio d'amministrazione della società Postojnska jama d. d., il sig. Marjan Batagelj, e la sig.ra Katja Dolenc Batagelj, direttrice marketing, insieme ai capi del team e del laboratorio che si occupano dei 21 piccoli del proteo, hanno presentato gli eventi dell'anno appena trascorso nonché i piani e le aspettative per il futuro.
Sul link potete visionare il video «morphing», che in 24 secondi racchiude l'emozionante anno e tutti gli eventi più importanti dello sviluppo delle uova, delle larve e ora dei piccoli di otto mesi.
Il video è composto di rare fotografie dei «pesciolini», documentate ogni mese. Si vede bene lo sviluppo delle piccole gambe, delle dita e della testa, che dalla forma rotonda e corta si trasforma in una forma trapezoidale allungata con il musetto dalla forma di becco d'anatra. Il corpo si allunga e diventa sempre più magro. In breve – i piccoli assomigliano sempre di più alla mamma drago. Si diversificano da essa da due occhietti neri che saranno visibili fino all'età di due o tre anni, poi verranno coperti dalla pelle, e dal pigmento. I piccoli di drago sono di un colore grigiastro. Il corpo intero, eccetto lo stomaco, è coperto da puntini scuri, i cromatofori, che pian piano spariranno fino all'età di 18 mesi. Allora avranno un colore rosa. All'inizio, impotenti, erano sdraiati sul fianco e si alimentavano dal tuorlo depositato nel pancino, oggi, però sono predatori veri e propri che in un istante catturano la loro preda.
STRAORDINARIO SUCCESSO DEL LABORATORIO
Secondo gli esperti, il risultato della cova e della sopravvivenza delle larve è straordinario, e il laboratorio postumiese, stabilendo condizioni ottimali e garantendo una cura dedicata per i piccoli draghi, rappresenta importanti contributi alla sua conoscenza. Il risultato è rivoluzionario per un allevamento di protei in cattività. Presenta una deviazione dal paradigma del laboratorio di grotta, attivo da decenni, che però non aveva avuto ancora tanto successo.
IL FUTURO DEI PICCOLI DRAGHI
Parlando dei piccoli «draghi», Marjan Batagelj e Katja Dolenc Batagelj hanno presentato ai giornalisti il parere degli esperti sulla liberazione dei giovani del proteo nell'ambiente naturale e i rischi che questo potrebbe comportare. Siccome si tratta di animali che si sono sviluppati e cresciuti in un ambiente ottimale, artificiale, la liberazione nella natura potrebbe comportare dei rischi. Nell'ambiente naturale probabilmente non sopravvivranno, e il loro microbiota potrebbe compromettere la popolazione naturale dei protei.